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Sono già trascorsi dieci anni dalla nascita della nostra Parrocchia ed è vivo il ricordo del coro come prima realtà aggregante: molti di noi, oggi presenti, all’epoca non c’erano ma abbiamo conservato il desiderio di una realtà per cantare al Signore e crescere, sia come Comunità parrocchiale che come cristiani, nel proprio ambito di vita.
Sicuramente c’è voluto impegno e dedizione, fin dalle prime prove in casa di don Fabio o di Serena, ma questo servizio di animazione della liturgia (avendo come strumento la propria voce o l´abilità tecnica nell’uso di uno strumento musicale) ha contribuito a ridestare la gioia della preghiera attraverso la musica e il canto. Difficilmente infatti si può pensare ad una liturgia senza il canto.

Partiti nel 2005 da una base con ottime competenze, si è riusciti ad integrare, nel corso degli anni nuovi elementi, offrendo la possibilità di animare le celebrazioni ad orari diversi e soprattutto di realizzare appieno il fine della realtà ecclesiale del coro, cioè seguire un cammino di fede personale e comunitario.
Il canto liturgico ha un ruolo molto importante, soprattutto nelle celebrazioni partecipate dai bambini e dai giovani, che tanto sono “vicini” alla musica e sensibili alle emozioni che essa trasmette. Nel 2010 sono stati coinvolti nel coro i ragazzi che avevano ricevuto il Sacramento della Prima Comunione per animare con loro la celebrazione delle ore 10, frequentata soprattutto da bambini e ragazzi. Questo ha rafforzato il rapporto fra i ragazzi, con l’auspicio di sentire il coro non solo come luogo di esperienza musicale ma come un’opportunità di crescita spirituale e umana.
I momenti che fin qui rimarranno sicuramente scolpiti nella memoria e nel cuore sono essenzialmente tre: la posa della prima pietra della nuova Chiesa nel 2014; l’ordinazione sacerdotale e la prima Messa di don Giovanni il 26 aprile 2015 e, il 5 febbraio dello stesso anno, la scomparsa di Serena Massa, che aveva fondato il coro e vi aveva profuso tante energie, fino all’ultimo, dando a tutti un esempio luminoso di tenacia. Entrata in punta di piedi nelle nostre vite, ha lasciato un segno indelebile dentro di noi. Tornata dal Padre Celeste, la sua presenza è sempre viva nel coro, che ha ricevuto la sua eredità: sostenere l´assemblea a vivere pienamente e con gioia la liturgia; aiutarci vicendevolmente ad entrare in un rapporto di comunione con il Signore, anche attraverso il raccoglimento per la meditazione e la preghiera personale; rafforzare l’identità di Chiesa, attraverso i buoni rapporti che ci legano e le esperienze di carità fraterna.